Anche io ho da fare…..

Salve a-mici!!!! Non solo Brikka è indaffarata per cui nn ha tempo di scrivere gli articoli!!!! Anche io ho il mio bel da fare, specie ora che la Sophie si è assentata di nuovo. Così vi ripropongo questa leggenda mooooooooolto carina! Isotta mi ha fatto notare che la Sophie potrebbe arrabbiarsi perché nn rispettiamo i suoi ordini….ma adesso comando io e nessuno può contraddire il capo Tana….ora ritorno ai miei impegni….

10 anni fanno riflettere…

di Milù

Salve a-mici!!! Io non ricordo con precisione quando sono nata, …. inizio a contare i miei anni da quando sono arrivata alla Tana, il 25 novembre del 2013. Ormai ho dieci anni ……. la vita di noi gatti non è lunga come quella degli uomini, e vedo che i miei umani guardano me, ma anche Sophie (che è di 3 anni più grande) e Yuyu (che non sappiamo quanti anni ha, ma ha abbastanza primavere sulla coda) e sono preoccupati e spaventati all’idea che un giorno (molto lontano!!!) noi non ci saremo più. I nostri umani sanno che ognuno di noi è unico e che un altro gatto non potrà prendere il posto di Yuyu o quello della Sophie, ma aggiungersi a tutti i gatti passati per la Tana. E sanno anche che perderci sarò un dolore enorme, ma continuano a ad aiutare ed accogliere gatti. Ho chiesto a Sophie perchè lo fanno e lei mi ha fatto leggere questa leggenda indiana e ho capito.

Leggende sui gatti : la gatta Jenny

di Milù

Salve a-mici !!! Sono ritornata con le mie leggende sui gatti per parlarvi della gatta Jenny e del Titanic, la famosa nave che affondò il 14 aprile del 1914, sbattendo contro un iceberg durante il suo viaggio inaugurale.

Jenny era stata “assunta” nello staff dell’Olympic, la nave gemella del Titanic, per cacciare i topi, che in una nave, specie di quelle dimensioni e in quel periodo, di certo non mancavano. Quando il Titanic fu pronto per la partenza, Jenny venne “trasferita” proprio sul Titanic, perchè grande cacciatrice di topi. Sullo sfortunato transatlantico, Jenny venne “alloggiata”, insieme agli altri gatti suoi colleghi, in zone calde della nave, con tanto di cuccia calda e comoda e di cibo abbondante proveniente direttamente dalle cucine del Titanic. E fu proprio durante le prove di navigazione, prima della partenza per New York, del transatlantico più sfortunato della storia, che Jenny diede alla luce i suoi cuccioli. Tutta la famigliola fu trasferita nella zona più calda della nave e venne affidata alla cure di un fuochista, Jim Mulholland, che si innamorò della gatta e dei suoi cuccioli.

Nonostante Jenny avesse trovato per se e i suoi cuccioli una casa ed un umano che si occupasse di lei, sul Titanic non ci restò a lungo : appena la nave, che aveva lasciato Belfast, attraccò a Southampton da cui poi sarebbe partita per il suo primo viaggio alla volta di New York, Jenny prese i suoi cuccioli ed uno ad uno li spostò dalla nave alla terraferma. Jim Mulholland che aveva osservato attentamente il comportamento di Jenny arrivò alla conclusione che ” quel gatto deve sapere qualcosa che nessun altro sa”. Quindi raccolse le sue poche cose e lasciò anche lui il Titanic.

Anni dopo il giornale Irish Times pubblicò la storia della gatta Jenny e della sua premonizione sul Titanic, dopo aver parlato con un uomo molto anziano. Non è dato sapere se tale uomo fosse proprio il fuochista Jim Mulholland, scampato al naufragio grazie a Jenny, o un suo amico a cui aveva raccontato la storia. Storia tra l’altro raccontata anche dall’hostess Violet Jessop, sopravvissuta al naufragio. Di certo se tale storia è arrivata a noi è perchè è stata raccontata da chi si è salvato, salvato grazie alla gatta Jenny.

I soliti guastafeste dubitano della veridicità di questo racconto, annoverandolo come una delle tante leggende che girano intorno al Titanic. Anzi alcuni sostengono che Jenny e i suoi cuccioli siano morti anche loro nell’affondamento della nave. Ma chi ha vissuto con un gatto, e quindi conosce il nostro innato istinto, sa che la storia è vera e che la gatta Jenny davvero intuì che il Titanic non avrebbe avuto un destino felice, salvando se stessa, i suoi cuccioli e Jim Mulholland, l’umano che si prese cura di lei e dei suoi gattini.

Alla prossima storia !

Agenzia Viaggi Milù : Cat Island Italia

di Milù

Salve a-mici !!! Qualche settimana fa avevo scritto un articolo sulle Cat Island, ottime mete turistiche per gli amanti dei gatti. Non ci sono solo Cat Island in Giappone e Grecia. Con vostra meraviglia, vi dico che ce ne sono anche in Italia !

La prima di cui vi parlo si trova a Venezia, dove la drastica diminuzione del numero di gatti ha fatto si che la Onlus Dingo, che si occupa di noi felini dal 1965, nel 1989 istituisse presso la piccola isola di San Clemente, una sorta di colonia felina, dove i gatti, potessero trovare rifugio ed essere curati ed amati. Nel 1999 la colonia di gatti venne trasferita presso l’isola del Lido a Malamocco.

La seconda isola popolata da gatti si trova in Sardegna, Su Pallosu. Qui si trova una colonia felina di circa 60 gatti, accuditi con amore h 24 da numerosi volontari dell’Associazione Culturale Amici di Su Pallosu.
Tutte le gatte femmine e buona parte dei maschi sono stati sterilizzati, e tutti i felini sono dotati di microchip di riconoscimento e di una scheda personale, che sarebbe una specie di carta di identità con tanto di fotografia, per poter essere curati e monitorati presso la Clinica Veterinaria Duemari di Oristano.

Lo so : più che isole dei gatti si tratta di colonie feline situate in zone particolarmente suggestive dell’Italia, ma per chi ama i gatti e non vuole andare lontano, sono comunque due mete da prendere in considerazione.

Alla prossima da Milù !!

Agenzia Viaggi Milù : Cat Island

di Milù

Salve a-mici !!!

Siete ancora indecisi su dove passare le vostre ferie estive ??? Allora vi do un suggerimento : Cat Island !!

Ne avete mai sentito parlare ??? Sono Isole in cui il numero di gatti e considerevole, al punto in alcuni casi di essere superiore quello degli umani. Cominciamo con le prime.

Isola di Aoshima, in Giappone : non è l’unica isola dei gatti in Giappone, ma di certo è la più famosa ed è forse quella che ha dato ispirazione per le altre. Gli umani che abitano su quest’isola sono solo 15 di età compresa tra i 50 e gli 80 anni, mentre di felini ce ne sono più di 100. Ma come è nata quest’isola dei gatti ? Alla fine della Seconda Guerra Mondiale, sull’isola, abitata da circa 900 umani, fu insediata una colonia di gatti. Gli umani che abitavano l’isola e che vivevano della pesca, avevano necessità di proteggere il pesce pescato dai topi che infestavano i pescherecci. Dopo la seconda guerra mondiale progressivamente l’isola si è spopolata, anche per la mancanza di lavoro e proporzionalmente agli umani che diminuivano in numero, noi felini aumentavamo, tanto che oggi noi siamo in sovrannumero. E proprio questo sovrannumero ha reso l’isola una attrazione per turisti, gattari sfegatati, che visitano l’isola sebbene non sia attrezzata con adeguate strutture ricettive

le immagini potrebbero essere protette da Copyright

Mykonos, Grecia. Quest’isola fa parte delle Cicladi, un gruppo di isole al largo della costa nel sud-est della Grecia, ed è già una nota ed apprezzata meta turistica. A questo si aggiunge che si tratta di un’isola in cui i gatti randagi sono accolti ed accuditi dagli abitanti e dai visitatori dell’isola. Tra l’altro proprio a Mykonos è possibile trovare gatti apparteneti alla “razza egeo” che è riconosciuta come l’unica razza nativa della Grecia.
A Mykonos inoltre ha sede la Mykonos Animal Welfare, fondata nel 2005, una associazione che si preoccupa proprio del benessere dei mici

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Isola di Samos, Grecia. Mykonos non è l’unica isola in Grecia che è abitata dai mici. In effetti la Grecia è famosa per le colonie feline che sono presenti praticamente su tutte le isole. Colonie feline di gatti randagi che orami sono parte integrante della flora e della fauna delle isole e che si fondono perfettamente con i resti archeologici e lo splendido mare. Nell’isola di Samos, i gatti vivono anche del del pesce che i pescatori locali gli offrono, oltre che del cibo e delle carezze dei turisti, sonnecchiando praticamente in ogni angolo dell’isola! Abitanti, turisti ed albergatori accudiscono i felini, supportati da una associazione che ne promuove anche l’adozione a livello internazionale.

Bene. Per oggi il viaggio nelle cat Island finisce qui !

Alla prossima da Milù !!!!

Agenzia Viaggi Milù !!!

di Milù

Salve a-mici !!! State progettando le vostre vacanze e non sapete dove andare ?!! Vi do io un piccolo suggerimento.

Che ne pensate del Giappone ?!!! Io adoro questo Paese. Hanno un rispetto ed un amore incondizionato per noi felini. I neko bar sono nati in Giappone, e non a caso il Maneki Neko è originario del Giappone. Ma i nostri a-mici del Sol Levante, non si sono fermati qui ! Già da qualche anno nel villaggio di Hakone, ha aperto l’albergo Makikat Yugawara, con 16 gatti padroni assoluti. Gli ospiti dell’albergo possono portare in camera uno dei gatti per coccolarli o farsi coccolare. Ci sono 6 camere realizzate per ospitare anche un felino, munite di doppia porta per evitare che il micio possa scappare e perdersi. E’ possibile ordinare la cena in camera anche per i mici con un menù dedicato a loro!!!

Quindi scelto il gatto, il gatto insieme ai suoi giochi viene portato in camera e da questo momento saranno solo coccole e fusa !!!!

Un posto sicuramente da vedere per chi ama i felini e sa quanto sia bello coccolarci e amarci !!!

Alla prossima da Milù !

Leggende sui gatti : la patrona dei gatti

di Milù

Salve a-mici !!! Ritorno con una delle mie storie sui gatti. In realtà oggi racconto la storia di Santa Gertude di Nivelles, badessa di un monastero del Regno Franco

 

Santa Gertrude era una monaca benedettina del VII secolo nota per la sua profonda pietà. Fondò un monastero in Belgio e morì a 31 anni.

E’ stata identificata come la santa protettrice di noi mici, non perchè avesse un amore particolare per noi, ma solo perchè come noi era in grado di cacciare i topi (nel senso di mandarli via non di mangiarli!)

Santa Gertrude era nota per la sua capacità di allontanare i ratti sia utilizzando sistemi a noi ancora sconosciuti, sia con la sua preghiera. Quindi per questa sua abilità è associata noi gatti ed è diventata la nostra protettrice. La sua festa è il 17 marzo.

Alla prossima da Milù

Leggende sui gatti : il gatto della Befana

di Milù

Salve a-mici !!! Spero che la Befana vi abbia portato tanti dolcetti e tante cose belle. Io invece voglio raccontarvi di Epifanio, il gatto della Befana.

Tanti anni fa non esistevano gatti dal mantello nero. L’unico ad essere nero nero, con due occhi grandi e luminosi era Epifanio, il gatto della Befana.

Epifanio accompagnava nei suoi lunghi viaggi notturni la Befana per aiutarla a distribuire i doni ai bimbi buoni, e di tanto in tanto si chiedeva come fosse la vita con una famiglia di umani. Poi però appena terminava l’epifania, il gatto andava in letargo fino all’anno successivo e mandava in letargo anche la sua curiosità.

Avvenne però che, durante una epifania, mentre di notte distribuivano i doni ai bimbi, il gatto si sporse un pò troppo dalla scopa della Befana, perchè era curioso di vedere meglio il mondo umano. E così facendo, un regalo uscì dal sacco della Befana e si perse.

Questo bravo bimbo, non può restare senza il suo regalo” disse la Befana pensierosa, mentre cercava una soluzione.

La tua vita con me è stata noiosa e laboriosa” disse la Befana al suo gatto ” E tu hai sempre voluto sapere come si viveva in una famiglia che si prende cura di un gatto”.

Prese in braccio il suo Epifanio, lo accarezzò, gli diede un bacio e poi gli disse ” Vorrà dire che quest’anno farò un regalo anche a te così avrai una famiglia che ti ama e ti coccola “ Quindi fece scendere Epifanio lungo il camino.

Il bimbo fu felice di ricevere questo dono e da quel giorno Epifanio visse felice nella sua nuova casa con la sua famiglia umana.

Quindi per tutti quegli scervellati che pensano che i gatti neri portano sfortuna, questa è l’ennesima prova che in realtà i gatti neri portano gioia e doni

E anche per oggi la mia storia finisce qua !

Alla prossima da Milù

P.S. In realtà la storia continua : sebbene Epifanio fosse felice di vivere in una famiglia di umani, non riusciva a dimenticare la sua Befana, così le promise che i suoi discendenti avrebbero continuato ad aiutarla nella notte tra il 5 ed il 6 gennaio di ogni anno per i secoli a venire. E Puntino è proprio il discendete di Epifanio e tocca a lui aiutare la Befana a portare i doni……..

Leggende sui Gatti : Jólakötturinn

di Milù

Salve a-mici !!!! In occasione del Natale, riparte la mia rubrica, con leggende sui gatti nel periodo Natalizio.

La leggenda di oggi viene dalla lontana Islanda e risale al medioevo, ed il protagonista è lo Jólakötturinn, il gatto di Natale, un grande gatto nero famelico con occhi scintillanti come il fuoco, dalla coda lunghissima e in grado di fare enormi salti. Secondo questa antica leggenda, lo Jólakötturinn si aggira tra i paesi dell’Islanda durante la notte della Vigilia, a caccia di tutte quelle persone che non sono riuscite a procurarsi un capo di abbigliamento nuovo da indossare a Natale, compresi anche quelli fatti con le proprie mani.

Questa leggenda nell’800 serviva a far si che gli operai concludessero la lavorazione della lana prima della fine dell’anno : chi raggiungeva l’obiettivo, otteneva come premio, appunto un capo di abbigliamento nuovo.

In un’altra versione della leggenda lo Jólakötturinn è il gatto di due giganti ghiotti di bambini disubbidienti, che nella notte di Natale mandano in giro nei villaggi islandesi, il loro enorme gatto proprio alla ricerca dei bambini più discoli. La leggenda, con il passare degli anni si era così diffusa ed era divenuta così terrorizzante, che nel 1764 un editto nè vietò l’utilizzo per spaventare i bambini ( mi sarei aspettata che ne fosse stato vietato l’utilizzo perchè ci descriveva come dei criminali sanguinari…)

Così è stata creata una versione più “dolce”, secondo la quale il gatto si limita a mangiare la cena della Vigilia di Natale di quelle persone che non hanno un nuovo capo di abbigliamento !

Se da questa leggenda vogliamo trarre una morale, allora possiamo sicuramente dire che il suo insegnamento è quello di essere generosi con chi è meno fortunato.

Ovviamente è solo una leggenda… noi gatti non mangiamo le persone e tanto meno i bambini….. e non c’è Natale migliore di quello passato in famiglia, una famiglia in cui ci sia anche un gatto acciambellato sulle vostre gambe la sera di Natale, mentre fuori nevica e il fuoco nel camino è scoppiettante e caldo !!!!!

Alla prossima da Milù !!!